Vi chiederete perché questa foto! Che c’entra con le scommesse! Nulla! Ma con la mia Vita, Sì ! Domenica 24 ottobre 2010, ore 13,40 locali, fino alle ore 14,00 ho vissuto i 20 minuti più lunghi, terrificanti e drammatici di tutta la mia vita, finora. Sono stato per tutto il tempo sotto la minaccia costante di essere sgozzato con un coltello identico a quello della foto, qui in casa mia!
Abito in un villino…di quei classici tipo casa al mare… cancello carrabile, pedonale, giardino davanti l’ingresso e nel retro, patio, la casa al centro. Unico piano. Che non sarebbe stato uno dei giorni più fortunati della mia vita l’avevo già intuito appena svegliato: non mi sentivo benissimo fisicamente… ho attribuito il malessere come postumo del Viaggio in Amazzonia. Continuando con i segnali nefasti il Livescore riportava la sconfitta del Celtic a danno del primo [M11RE]… Altri piccoli “fastidi” rendevano lo stato d’animo tra i più indesiderati, tanto che decido anche di non andare al mare, con disapprovo delle mie bambine delle quali, le prime due, si organizzano la domenica fuori casa in modo alternativo e ci lasciano soli: io, Marilene e Lais, la più piccola, 7 anni.
Dalla porta d’ingresso della mia casa si accede alla zona giorno che comprende soggiorno, tinello e cucina… tutto quasi unico ambiente… stile americano. Ero al computer, nel soggiorno, intento a leggere e scrivere email e preparare Post per il Blog da pubblicare. Lais sul divano ad assistere cartoni animati; Marilene impegnata nelle cose di cucina… per poi passarmi alle spalle e fermarsi al centro del soggiorno parlando a voce alta… Non ho dato importanza a cosa diceva… pensavo stesse sgridando Lais… ma qualcosa di alto… una forma alta… é stata percepita dal mio occhio sinistro e automaticamente la testa si è rivolta in quella direzione e una scena terribile é apparsa alla mia vista: un ragazzo, alto, robusto, con cappellino e una coltello enorme nella mano destra stava minacciando Marilene di lasciarlo passare altrimenti la sgozzava. Mi sono alzato di scatto dalla poltrona e con il mio caratteristico sangue freddo mi sono rivolto all’assaltante di lasciarla stare e di rivolgersi a me. Intanto ho notato che Lais era dietro di lui, la porta era ancora aperta e con uno sguardo d’intesa che più volte abbiamo preparato in caso di una occasione come questa, le ho indicato, distraendo nel frattempo anche il tipo, di scappare senza farne accorgere. Lais, 7 anni, é stata bravissima e coraggiosissima., é riuscita a scappare e andare ad avvisare tutti i nostri vicini. Nel frattempo il rapinatore mi puntava alla carotide la lama del coltello ordinando a Marilene di prendere tutti soldi, gioielli e oggetti di valore che erano in casa e porli sulla tavola del tinello. Marilene era paralizzata… non riusciva a fare una passo ne avanti ne indietro… gridava che se continuava a tenermi ostaggio in quel modo lei non riusciva a muoversi. Sapevamo di Lais sia io che lei e facevamo di tutto per far passare quanto più tempo possibile perché in poco tempo la Polizia e i vicini sarebbero arrivati per liberarci. L’assaltante gridava nel mio orecchio di ordinare a Marilene di fare immediatamente quello che stava chiedendo altrimenti mi avrebbe tagliato la gola e premeva di più la lama sul mio collo. Ripetevo di lasciarla stare e liberarmi che avrei provveduto a dargli quello che voleva… e di stare calmo… tutto sarebbe andato come lui voleva…senza problemi… sarebbe andato via presto con soldi e oggetti… doveva solo liberarmi… Il bastardo mi ripeteva che non era “doido” – “bobo” “non era scemo”… sapeva benissimo, diceva, che se mi lasciava prendere le cose, avrei preso anche una pistola per ucciderlo. Doveva essere Marilene a fare quello che voleva così anche armata non avrebbe sparato per paura di colpirmi. Si arrabbiava sempre di più e minacciava sempre più insistentemente… Una idea mi è venuta in mente e gli ho consigliato allora di chiuderci in qualche camera e da solo procurare le cose che voleva e che facilmente le avrebbe trovate… In tal modo se nel frattempo arrivava la Polizia non avremmo corso anche il rischio di essere suoi ostaggi per la trattativa… cosa che qui succede spesso e il più delle volte con finali tragici. Il bastardo ha accettato, dimenticando anche di Lais che non c’ era più. Ci ha portati in uno stanzino e voleva la chiave per chiuderci dentro…. ma la chiave non usciva dalla serratura di dentro e gli ho detto di non perdere tempo…che non saremmo usciti dallo stanzino fin quando non sarebbe andato via… Si é convinto! Mi sono girato versa la finestra che da sul portone d’ingresso e ho visto la jeep del Ronda, la Polizia Speciale, che era arrivata e con pistole e fucili a pompa in mano stavano già entrando in giardino.
Ho gridato a Marilene di buttarsi a terra e ho chiuso la porta a chiave per evitare che il bastardo tentasse di entrare per farci ostaggi. Lui ci ha provato… ha battuto forte con calci e pugni la porta poi é scappato dalla porta di servizio della cucina che da sul giardino posteriore. I poliziotti, tre erano già in casa, e tre in giardino… Sentivo le loro grida che gli ordinavano di gettare il coltello a terra e arrendersi altrimenti gli sparavano… Ho sentito tanti passi in casa… ho aperto la porta e siamo usciti. Tutti i miei vicini uomini armati con bastoni e sbarre di ferro in casa e in giardino con la Polizia. Appena fuori dallo stanzino ho avuto di fronte il mio amico Andrea che aveva in mano un bastone di legno doppio, grande e ben pesante. Glielo ho strappato dalle mani con forza… non voleva darmelo… mi gridava che la Polizia stava arrestando il balordo. Non sentivo ragioni! Con il bastone in mano sono uscito fuori in giardino facendomi spazio tra due poliziotti che non hanno avuto il tempo di capire le mie intenzioni…. Volevo raggiungerlo e batterlo col bastone e con tutta la mia forza fino ad ammazzarlo. Un’ altro poliziotto mi ha fermato con malo-modo… gridando di stare calmo…c’erano loro. Il Balordo stava steso al suolo…. con le braccia e mani sulla schiena pronto per farsi ammanettare. Sapevo che seppur arrestato tra pochi giorni era di nuovo per strada a rubare e assaltare… e magari tornare anche qui da me. Il poliziotto che mi stava trattenendo con forza é diventato furioso quando stavo per sottrargli la pistola dalla fondina… volevo sparare a quel bastardo… e ha cominciato a battermi e immobilizzarmi con forza. Quasi mi spezzava il braccio sinistro. Mi ha condotto in casa e minacciato di arrestarmi se non la smettevo. Marilene mi supplicava di calmarmi e ai poliziotti di non ferirmi, farmi male. Tutto era finito…!!! Ammanettato lo hanno chiuso nella jeep.. nel portabagagli… come si usa qui.
Tutta la squadra di poliziotti, dopo la consueta serie di botte che danno agli arrestati… sono venuti in casa per assicurarsi che stavo calmo e tranquillizzarmi. Non lo ero! Hanno deciso di portarmi in ospedale per farmi fare una iniezione di calmanti. Stavo in piena follia, stile Michael Douglas nel film: Un giorno di ordinaria follia. I fili della mia razionalità si era staccati. Ero fuori controllo… la rabbia era tanta. Mi hanno fatto accomodare nella jeep per accompagnarmi in ospedale ma appena entrato ho visto che una piccola grata mi divideva dal bagagliaio dove stava il delinquente. Ho cominciato a dare cazzottoni nella griglia per romperla e poter picchiare quel maledetto bastardo che aveva osato minacciare me e mia moglie, in casa mia. Davo pugni e sputavo a quel bastardo gridandogli tutta la mia rabbia in faccia e invitandolo a ritornare senza coltello e pistola. I poliziotti mi hanno di nuovo minacciato e il comandante, pur scusandosi con me, ha dato ordine di ammanettarmi. Mi hanno portato in ospedale dove mi é stata fatta una iniezione endovena e un lavaggio. Il dottore mi ha avvisato che di li a poco avrei dormito e mi sarei calmato e quando mi svegliavo sarei dovuto andare al commissariato (delegaçia) per fare il B.O. (bollettino di occorrenza…. denuncia). Non ho dormito… nemmeno un secondo. Il medicinale non ha fatto effetto. Il dottore voleva ripetere la dose raddoppiandola… L’ ho esortato a non farlo… che ormai stavo più calmo.. . che non era il caso. Quando il lavaggio é terminato un’auto civetta della Polizia é venuta a prelevarmi per condurmi in delegaçia. Una villa, stile coloniale, a un piano, con patio e giardino esterno. Su delle panchine del patio… Marilene, alcune sue amiche e parenti…. e il bandito seduto e ammanettato alla panchina di fronte. Appena sceso dall’auto mi sono diretto verso il lato della panchina del bastardo e il gruppetto di poliziotti dell’operazione hanno immaginato che volessi ancora attaccare il balordo e gli si sono piazzati davanti a protezione mentre altri due mi sono venuti incontro con atteggiamento amichevole per accompagnarmi alla sala di attesa e farmi accomodare. Chiaramente sono rimasto fuori, nel patio, con Marilene e gli altri.
Abbiamo atteso 3 ore prima di essere ricevuti dalla Delegata, la Commissaria, per la deposizione. Ci sono stati restituiti gli oggetti che l’assaltante era riuscito a prendere…. orologi, accendini, cellulari…
La fine di questa storia? La Commissaria mi ha detto che il delinquente aveva dichiarato di aver tentato la sua prima rapina perché all’alba gli era nata una bambina e che non aveva nemmeno un real per comprarle qualcosa da vestire e le cose di cui avrà avuto bisogno quando sarà uscita dopodomani dall’ospedale. La Delegata si è assicurata che quanto detto rispondeva a verità… e lo era. La moglie o compagna era ricoverata in un ospedale di una città vicina e che aveva partorito una bambina. Che fare allora? Ho chiesto se poteva liberarlo dietro mia richiesta come parte illesa…. NO! Mi ha suggerito che potevo eventualmente provvedere a parlare con il Giudice nei prossimi giorni per pagare un importo di legge che prevede la scarcerazione in attesa di giudizio. Mi sono ripromesso di occuparmene e con Marilene domani andremo a visitare la moglie dello sfortunato e darle il nostro aiuto. E fra una decina di giorni Francisco uscirà dal carcere e discuteremo sul cosa fare per lui e la sua nuova famiglia.
Ora di Metodi, Conti, Sistemi, Betting…. francamente non me ne può fregar de meno! Vado a dormire… sono stanco. Domani casomai dedicherò tempo per il nostro Blog.
L’importante é che son Vivo!
14 Commenti:
ciao enzo, sono magico. hai tutta la mia solidarietà, cerca di prendere dei provvedimenti per te e la tua famiglia, ormai la delinquenza e la disperazione sono la brutta faccia della nostra società.
siete stai molto bravi grazie al vostro controllo, piu di cosi non potevate fare.
dormi un po, riposa, ti aspettiamo quando ti sentirai di nuovo tranquillo e sereno.
un abbraccio, magico.
mamma mia enzo, il tuo racconto mi è sembrato la sceneggiatura di un film d'azione-thriller! ma purtroppo quello che hai dovuto vivere è stata la crudISSIMA realtà...la delinquenza esiste ahinoi in tutto il mondo e anche se c'è disperazione, questa non va giustificata, assolutamente no!
meno male che tutti voi in casa avete mantenuto la calma e la piccola è riuscita ad uscire a chiamare aiuto.
enzuccio, ti manifesto la mia più completa solidarietà e ti consiglio di lasciare da parte la vendetta, ti servirebbe solamente per passare dalla parte del torto.
quello che dispiace è che non esiste assistenza per queste povere persone fornita in qualche modo dal governo (in brasile cosi' come in italia); ciò spinge i soggetti ad arrivare a gesti estremi dettati dalla disperazione, che ripeto vanno comunque condannati!
Sono già scosso dall'aver letto questo fatto, figurarsi averlo vissuto in prima persona...
Non sarà facile dimenticare!!
Ma c'è un modo sicuro per cancellarla definitivamente: aiuta quel disgraziato e la sua famiglia più che puoi. Vedrai che la vita Vi ricompenserà....perchè è bella e perchè è varia ed imprevedibile....
Ti volevo comunicare che ho intenzione di spedirTi 50 euro da consegnare a Francisco, ma mi devi darmi l'opportunità di poterli ricevere. Dammi una risposta sulla mia email che è la seguente: matteo.cortina@libero.it.
Riprenditi e...coraggio...se Ti può bastare!!
Con rispetto...Matteo
Caro Enzo...questa storia mi ha fatto venire i brividi!Son cose che di solito si sentono x tv ed è la prima volta che sento succede a "qualcuno che conosco" (ti considero un amico pur nn conoscendoti di persona, x tutto quello che fai x noi, tuoi assidui lettori!e x questo nn finirò mai di ringraziarti)
Hai tutta la mia solidarietà x quanto successo e son felice che tutto si sia risolto...
E soprattutto complimenti alla piccolina di casa x il coraggio che ha avuto...è stata bravissima!
Come cambia nel giro di poche ore il giudizio su una persona...un attimo lo volevi morto (soprattutto a causa della rabbia che avevi dentro) e dopo poco tempo volevi che fosse liberato! A volte basterebbe avere il coraggio di chiedere aiuto invece di trovare più facile fare i delinquenti! Una mano...soprattutto quando ci sono di mezzo neonati...nn la si nega a nessuno!
X finire complimenti x la tua bontà che un'ulteriore volta ci dimostri di avere...
Un saluto ed un abbraccio a te e a tutta la tua famiglia!
Lorenzo
Enzo, ho deciso di seguire Matteo nella sua iniziativa di aiutare Francisco e la sua famiglia. la mia mail la conosci, fammi sapere dove posso farti avere un mio (seppur piccolo) contributo, se ad un account paypal, moneybooker o altro...
fammi sapere al più presto! ;)
Enzo tutta la mia umana solidarietà. Nessun altro commento per non rischiare di essere retorico
Complimenti per il sangue freddo.
Piena solidarietà a te e alla tua famiglia!!
ibra-72....per quello che puo valere hai tutta la mia solidarieta'.Purtroppo come hanno detto gli altri sembrano cose che si sentono in tv ,ma purtroppo come te ci hai raccontato( ho ancora la pelle d'oca ) e' la cruda realta'.
Un abbraccio a te e alla tua famiglia.
Marco
@ GRAZIE AMICI MIEI.... GRAZIE DI CUORE PER LA SOLIDARIETÁ E COMPRENSIONE.
APPREZZO E RINGRAZIO PER LA DISPONIBILITÁ DI VOLER INVIARE AIUTI ECONOMICI PER FRANCISCO E LA SUA FAMIGLIA.... MA NON CE NE BISOGNO.... LO FARÒ IO PER VOI... COME GIÁ RACCONTATO....
TRA POCO IO E MARILENE ANDREMO IN OSPEDALE A CONOSCERE LA MOGLIE E LA NEONATA....
E PER FRANCISCO CREDO CHE AVRÀ UN LAVORO QUANDO USCIRÀ TRA UNA DECINA DI GIORNI...
solo 10 giorni di carcere??? meno male che la pacchia stava in Italia!!!!!
Ciao Enzo,
scusa se non mi sono fatto vivo ma tra lavoro,moglie e l'uomo della mia vita (mio figlio) non ho avuto tregua!!
ho letto tutto quello che mi sono perso in questi giorni per finire a questo ultimo post.... SEMPLICEMENTE ASSURDO!!!!
Spero stiate tutti bene e soprattutto la bambina stia bene, quello che ha vissuto non è cosa da poco,credimi, ad ogni modo un forte abbraccio, Angelo
COMPLETA SOLIDARIETà PER ENZO E SOPRATTUTTO PER LA SUA FAMIGLIA,SONO RIMASTO A BOCCA APERTA QUANDO HO APERTO IL BLOG E HO LETTO QUESTA STORIA TERRIFICANTE.UN ABBRACCIO FORTISSIMO AD ENZO E ALLA FAMIGLIA.TI SIAMO TUTTI VICINI!
ciao enzo era qualche giorno che non passavo nel blog a trovarti ma questa notizia mi ha proprio lasciato di stucco ... a te e a tutta la tua famiglia va la mia solidarietà.
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